La ricerca intende analizzare la storia della filosofia come riflessione continua sul logos in quanto phone semantikè. Partendo dall’ipotesi che la tradizione filosofica tenda progressivamente a marginalizzare la componente fonica del logos, subordinandola a quella semantica, si è voluto mostrare come la “desonorizzazione” del logos, inaugurata da Platone, incida non solo sullo statuto della metafisica ma anche su quello della politica. Rileggendo vari autori, antichi e moderni, si è approfondita la problematizzazione del rapporto fra la particolarità della voce individuale e l’universalità della parola. Si è visto come, nella storia della filosofia, tale rapporto sia sempre stato pensato e praticato a partire dalla subordinazione dell’unicità (esistenziale, ma soprattutto `vocale’) all’universalità. In ambito politico questo ha portato ad una completa svalutazione dell’agire individuale a favore di un soggetto disincarnato, astratto ed autonomo. Nella ricerca si è individuata però una sorta di tradizione minore, di matrice ebraica (Rosenzweig, Benjamin, Arendt, Levinas) in cui la tematica dell’unicità e della voce è presente come istanza forte di ripensamento e critica del soggetto metafisico classico.