Il corso ha lo scopo di far conoscere gli aspetti fondativi della disciplina (oggetto, fini, configurazione dentro il discorso pedagogico, metodologia, condizioni e strumenti di ricerca, sviluppo storico e recente consolidamento) e di mostrarne gli esiti di ricerca mediante lo studio di alcuni autori, problemi, istituzioni educative, sistemi scolastici, sia in dimensione storica che nell’attualità.
Oltre all’inquadramento comparativo, lo studente sarà guidato a percepire la dimensione internazionale dell’esperienza educativa, che si rende necessaria in un mondo di solidarietà, di interdipendenze, di collaborazioni, di sfide a livello planetario. Il confronto e il dialogo tra popoli e culture sono possibili in modo autentico solo se fondati su reciproche conoscenze. La pedagogia comparativa (o educazione comparata) attua questo confronto in rapporto ai processi educativi che condensano e perpetuano lo spirito dei popoli.
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Analisi epistemologica della comparazione in generale, come metodo scientifico di ricerca, e dello specifico settore pedagogico, illustrando la connessione con l’applicazione del metodo comparativo nelle varie discipline e con gli altri metodi di ricerca dentro il discorso pedagogico.
L’impianto metodologico privilegiato è quello dello statunitense-polacco George Bereday (1920-1983).
In ordine allo sviluppo storico della disciplina sarà dato rilievo a due figure di antesignani: il catalano Raimondo Lullo (1235-1315) e il sassone Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781).
Dentro un’ampia gamma di problemi sarà approfondito quello dell’autonomia della scuola nell’ambito dei paesi europei, con attenzione particolare rivolta alla situazione spagnola.
Saranno provate anche l’applicabilità del metodo comparativo per la rivisitazione della storia della pedagogia e dell’educazione mediante uno studio vertente sugli istituti educativi di Pestalozzi, Gaggia e Lambruschini nella prima metà dell’800, e la sua utilizzazione didattica con un modulo facente perno sul Discorso sulla libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni del francese Benjamin Constant (1767-1830).
Testi per l’esame
 B. Orizio, Pedagogia comparativa, La Scuola, Brescia 1977, pp. 160.
 B. Orizio, Storia e comparazione dell’educazione in Europa, Libreria Universitaria Editrice, Verona 2000, capp. I, II, III, V, VI.
 B. Orizio, Gaggia Pietro; Lullo Raimondo; Poerio Alessandro: voci della Appendice A-Z (alla Enciclopedia Pedagogica), La Scuola, Brescia 2003.
 B. Orizio (a cura), Educazione comparata, numero monografico della rivista “Studium Educationis” (Cedam, Padova), n. 1, 2004.
I seguenti contributi:
- La scuola in Spagna tra sistema delle Comunità autonome e riforme (pp. 77-92).
- Benjamin Constant: la comparazione come strategia didattica (pp. 231-248).
- Pedagogia comparativa, Pedagogia comparata, Educazione comparata. Tre espressioni per un medesimo referente (pp. 287-290).
Prova orale.
Oltre all’assimilazione del contenuto dei vari testi, sarà apprezzata la capacità del candidato di creare tra di essi logici collegamenti che rivelino la comprensione profonda delle problematiche affrontate e l’organizzazione di una personale sintesi di quanto le fonti di studio hanno offerto. I vari testi non devono costituire compartimenti stagni, ma campi di studio aperti al dinamismo dell’integrazione e della complementarizzazione che conducono a una prospettazione di sapere coesa e unitaria, frutto di conquista personale mediante la riflessione.
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