Quando la deumanizzazione ferisce: Attribuzioni di umanità e violenza.
(2013)
Autori:
Gian Antonio Di, Bernardo; Dora, Capozza; Trifiletti, Elena; Rossella, Falvo
Titolo:
Quando la deumanizzazione ferisce: Attribuzioni di umanità e violenza.
Anno:
2013
Tipologia prodotto:
Articolo in Rivista
Tipologia ANVUR:
Articolo su rivista
Lingua:
Italiano
Formato:
Elettronico
Referee:
Sì
Nome rivista:
IN-MIND ITALIA
ISSN Rivista:
2240-2454
N° Volume:
4
Intervallo pagine:
14-19
Parole chiave:
deumanizzazione; violenza; pregiudizio implicito; funzioni esecutive
Breve descrizione dei contenuti:
Nel Febbraio 1999, a New York, Amadou Diallo, un
giovane africano immigrato negli Stati Uniti, fu ucciso
da quattro poliziotti che spararono 41 colpi di
pistola, colpendo Diallo per 19 volte. L’unico oggetto
ritrovato addosso al ragazzo fu un portafogli; con
tutta probabilità, Diallo lo stava estraendo per mostrare
i documenti. Nel 2008, a Parma, Emmanuel
Bonsu, un ragazzo ghanese di 22 anni, fu aggredito
da sette agenti di polizia municipale, che, durante
un’operazione antispaccio in borghese, lo avevano
scambiato per il palo di un pusher. Il giovane stava
solo passeggiando nel parco di fronte alla sua scuola,
in attesa che cominciasse l’ora di lezione.
Episodi come questi fanno emergere diversi interrogativi.
In primo luogo, come mai le vittime sono
spesso persone appartenenti a gruppi svantaggiati?
Se Amadou Diallo fosse stato bianco i poliziotti
avrebbero sparato senza esitare? Se Emmannuel
Bonsu non fosse stato nero, gli agenti lo avrebbero
picchiato? Probabilmente, questi episodi sono dipesi
dal fatto che Amadou e Emmanuel appartenevano
a gruppi stigmatizzati. E ancora, perché le reazioni
sono così estreme?
Id prodotto:
78064
Handle IRIS:
11562/624362
depositato il:
15 ottobre 2013
ultima modifica:
25 ottobre 2022
Citazione bibliografica:
Gian Antonio Di, Bernardo; Dora, Capozza; Trifiletti, Elena; Rossella, Falvo,
Quando la deumanizzazione ferisce: Attribuzioni di umanità e violenza.«IN-MIND ITALIA»
, vol. 4
, 2013
, pp. 14-19