- Authors:
-
Moretti, Laura
- Title:
-
Sul problema della conoscenza nell'idealismo di Thomas Hill Green
- Year:
-
2007
- Type of item:
-
Doctoral Thesis
- Tipologia ANVUR:
- Altro
- Language:
-
Italiano
- Keyword:
-
conoscenza; Thomas Hill Green
- Abstract (italian):
- Questo lavoro ha come oggetto l’analisi delle opere critiche di T.H. Green a carattere
gnoseologico. Il filo conduttore che le unisce può essere identificato nella posizione greeniana
rispetto alla questione epistemologica della tensione tra filosofia e psicologia nella
spiegazione del processo conoscitivo da un lato, e dall’altro nel confronto teoretico tra la
gnoseologia empirista ed evoluzionista con quella idealista.
Poiché, come è noto, Green è uno dei primi esponenti del neoidealismo inglese, ritengo
opportuno richiamare, a livello introduttivo, i tratti fondamentali di questa corrente filosofica,
per una piena comprensione dei suoi scritti e del suo pensiero.
L’espressione “neoidealismo inglese” indica l’influsso, significativo a partire dagli anni
Sessanta e Settanta dell’Ottocento, del pensiero idealista tedesco su quello inglese. Dal punto
di vista storico e storiografico, la definizione di questo movimento può passare, a mio avviso,
attraverso le risposte ad alcuni quesiti, che mirano a stabilire quali furono le fasi della
penetrazione e della diffusione del pensiero tedesco in ambito inglese, quale fu l’autore
tedesco tenuto maggiormente in considerazione; quale fosse la tradizione culturale su cui
questo pensiero si andò innestando; se l’idealismo tedesco fu l’unico pensiero straniero, in
quell’epoca, a influenzare quello inglese. Dal punto di vista teoretico, sarà interessante per la
presente ricerca evidenziare per quali aspetti, epistemologici e gnoseologici, il neoidealismo
differisca rispetto alla tradizione inglese criticata dal Nostro.
Per quanto riguarda le fasi della penetrazione e della diffusione del pensiero tedesco in
ambito inglese, se nella prima metà del Settecento la cultura tedesca ebbe una scarsa influenza
su quella britannica, a partire dagli anni Ottanta le cose cominciarono a cambiare. Dapprima
fu la produzione letteraria, soprattutto teatrale, a essere tradotta in inglese; successivamente
cominciarono a giungere notizie della filosofia tedesca, specialmente kantiana, che venne
subito messa a confronto con la filosofia della tradizione britannica, ossia con l’empirismo di Locke, l’idealismo di Berkeley, lo scetticismo di Hume, e la nuova filosofia del Senso
Comune proposta dalla Scuola Scozzese.
Verso la fine del Settecento «l’interesse dell’opinione pubblica colta per gli aspetti politici
ed etici della nuova filosofia tedesca, in particolare quella di Kant, andò rapidamente
scemando; il dibattito su Kant, tuttavia, e sugli sviluppi della filosofia tedesca continuò,
almeno tra coloro che coltivavano interessi per la filosofia».
Il primo ad avere una conoscenza diretta della filosofia tedesca pre-kantiana, kantiana e
post-kantiana fu W. Hamilton (la sua prima pubblicazione sulla filosofia tedesca risale al
1829), che fu anche il primo a introdurre il pensiero kantiano nella cultura accademica
britannica; nei primi trent’anni dell’Ottocento solo Coleridge ebbe una conoscenza diretta di
tutta, o quasi, la produzione kantiana e post-kantiana.
- Product ID:
-
54552
- Handle IRIS:
-
11562/338031
- Deposited On:
-
March 3, 2010
- Last Modified:
-
October 28, 2022
- Bibliographic citation:
-
Moretti, Laura,
Sul problema della conoscenza nell'idealismo di Thomas Hill Green
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