- Autori:
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Stavru, Alessandro
- Titolo:
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"Quarta diairesi (226B-231B)", 20 novembre 2021; nell'ambito del convegno online "GRUPPO DI LETTURA SUL “SOFISTA” DI PLATONE"
- Anno:
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2021
- Tipologia prodotto:
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Performance
- Tipologia ANVUR:
- Performance
- Lingua:
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Italiano
- Formato:
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Elettronico
- Parole chiave:
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Diairesi, Sofista, Platone, Socrate, katharsis
- Breve descrizione dei contenuti:
- L’esito della quarta diairesis del Sofista è sorprendente. Dopo aver definito il sofista mediante una "purificazione", e cioè sceverando in una sequenza di cinque diaireseis ciò che è migliore da ciò che è peggiore, lo Straniero di Elea conclude che il sofista si caratterizza per la sua capacità di "confutare la vana pretesa di sapere", e che tale capacità altro non è che "la nobile arte della sofistica" (231b6-8). Alcuni studiosi hanno ricondotto tale "arte sofistica" all'elenchos socratico (cfr. soprattutto Cornford 1935, 177-179). E in effetti la confutazione di chi "pensa di dire qualcosa mentre in realtà non sta dicendo nulla", fino a indurlo a vergognarsi delle proprie opinioni (230c-d), è un genere di purificazione che ricorda da vicino l'attività elenctica di Socrate. In Platone e in altri Socratici di prima generazione la vergogna che Socrate suscita nei suoi interlocutori trasforma la loro pretesa di sapere in un'ammissione di ignoranza (es. Plat. Symp. 216a-c, 217e-218a; Xenoph., Mem. 4.2.39-40; Aesch. Alc. SSR VI A 51-54). Pertanto, come ha opportunamente rilevato Stanley Rosen, il passo si conclude con una diairesis volta a definire non il sofista, ma "un ibrido tra il sofista e il filosofo" (1983, 131). Ciò è sorprendente, perché proprio nel Sofista (come peraltro in molti altri dialoghi) Platone si prefigge lo scopo di distinguere, se non addirittura di contrapporre, il sofista al filosofo. Occorre pertanto esaminare più da vicino quale sia la tipologia di sofista che Platone ha in mente a 226B-231B. Questo lavoro si prefigge di dimostrare che la definizione del sofista a cui perviene la quarta diairesis ricomprende sia i sofisti sia Socrate, e che tale definizione rimanda alla commedia antica. Nei commediografi di fine V secolo coevi o anteriori a Socrate, la parola sophistes designa un intellettuale che ricomprende in un’unica figura i sofisti, i filosofi, i physiologoi, financo gli iniziati ai culti misterici dell'Orfismo e dei Misteri Eleusini). Costoro vengono violentemente attaccati nelle Nuvole di Aristofane (331, 360, 1111), ma anche in altre opere di commediografi (quali Eupoli, Amipsia e Platone Comico) attivi nel decennio antecedente al 423 a. C. (cfr. Bromberg 2018 per un'ampia rassegna dei passi). Il Socrate di Aristofane sembra infatti perfettamente al corrente del metodo diairetico quando ordina a Strepsiade: "lascia che il tuo pensiero diventi sottile e considera i tuoi affari a poco a poco, dividendoli ed esaminandoli correttamente" (orthos diairon kai skopon, 739-741). Appare dunque verosimile che Platone derivi il suo metodo diairetico da Aristofane. Ciò vale soprattutto per la quarta diairesi, la quale allude a un contesto comico: a 227b, lo Straniero di Elea espone il metodo della diairesis: "questo metodo... si sforza di discernere ciò che vi è di omogeneo e di disomogeneo nelle tecniche, e al tal fine le considera tutte allo stesso modo, e non ritiene che alcune di esse siano più ridicole di altre, attenendosi invece alla loro somiglianza. E non considera una persona più pretenziosa poiché illustra la caccia mediante la perizia militare piuttosto che mediante l'uccisione di parassiti". In questo passo Platone subordina alla logica della diairesis alcuni elementi tipici della commedia: 1) le cose vanno valutate per sé, senza riferimento al loro valore comico (al loro geloion); 2) la diairesis non deve farsi condizionare dal fatto che una persona sia "pretenziosa" (semnos), qualità peraltro distintiva di Socrate e di altri sophistai comici; 3) Platone sembra altresì suggerire che tale pretenziosità deriva da un’abilità specifica, quella cioè di uccidere parassiti (phtheiristike). Ed è proprio questa abilità ciò che manca al protagonista delle Nuvole, il vecchio e tardo Strepsiade. Per circa novanta versi (634-725) egli è tormentato dalle cimici (e pertanto incapace di recepire gli insegnamenti che gli vengono impartiti da Socrate), e non sa c
- Id prodotto:
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127329
- Handle IRIS:
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11562/1068810
- ultima modifica:
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23 febbraio 2023
- Citazione bibliografica:
-
Stavru, Alessandro,
"Quarta diairesi (226B-231B)", 20 novembre 2021; nell'ambito del convegno online "GRUPPO DI LETTURA SUL “SOFISTA” DI PLATONE"
2021
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