Oggetto di questa ricerca è un’indagine esplorativa tesa a cogliere il livello di penetrazione nella realtà italiana delle problematiche connesse alle nuove forme della procreazione.
In Italia il fenomeno della procreazione medicalmente assistita ha avuto una debole risonanza nel momento dell’approvazione della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita: legge soggetta ad un referendum confermativo che ha visto una bassissima affluenza dei cittadini alle urne (per cui la legge non è stata abrogata) e che la Corte Costituzionale ha ‘smantellato’ in tutti i suoi aspetti. In occasione dell’approvazione della legge sulle unioni civili per soggetti dello stesso sesso, si è acceso un ampio dibattito sulla step child adoption e il tema della maternità e della paternità surrogata è venuto alla ribalta. Da quel momento la stampa ha con una certa frequenza riportato notizie su questi temi, ma non sempre le notizie hanno consentito di farsi un’idea delle implicazioni sociali che le nuove pratiche procreative hanno. Il tema è complesso, le posizioni estremamente differenziate e le stesse tecniche di fecondazione assistita non sono facili da comprendere. Inoltre spesso, sulla stampa e in generale sui mass media, rimbalzano notizie e fatti non contestualizzati che non aiutano a farsi un’idea del motivo del contendere. Ma, nonostante tutto, nei nostri immaginari si stanno inserendo tessere nuove. Di qui la necessità di sondare che tipo di conoscenza sia ‘elevata’ che di ‘senso comune’ hanno di queste nuove forme di procreazione.