L'idea di nazione nella filosofia tedesca fra Settecento e Ottocento

Data inizio
1 gennaio 2001
Durata (mesi) 
36
Dipartimenti
Scienze Umane
Responsabili (o referenti locali)
Longo Mario
Parole chiave
nazione, illuminismo, romanticismo

L'idea di nazione, cioè l'idea di una diversità radicale tra i popoli, si afferma, come sostiene Federico Chabod, nel tardo Settecento, tra Rousseau e Herder, paradossalmente all'interno di una cultura che ha fatto del cosmopolitismo la regola della sua azione. La cultura romantica ha esasperato il punto di vista della nazionalità, da un lato sostenendo e giustificando la lotta dei popoli per la loro indipendenza, dall'altro lato alimentando, attraverso l'ambigua teoria dei "primati", il nazionalismo e il conflitto tra le nazioni. Il processo di formazione dell’idea ottocentesca riflette anche lo sviluppo della riflessione filosofica, a partire dall’idealismo kantiano e dalla derivazione da esso di forme di idealismo sempre più assolute e radicali. La dinamica tra attività speculativa e azione politica è giunta a piena consapevolezza già in Fichte, il quale lega strettamente la rivoluzione prodotta nel campo del pensiero dalla sua Wissenschaftslehre all’evento storico della Rivoluzione francese.

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Mario Longo
Pubblicazioni
Titolo Autori Anno
Etica del frammento Longo Mario 2002

Attività

Strutture

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