Il corso si propone di far acquisire una conoscenza critica dei concetti-cardine della disciplina e una consapevolezza della dimensione arbitraria, contingente e parziale delle rappresentazioni elaborate nell'approccio alle diversità culturali.
I flussi prodotti dalla globalizzazione, da un lato aprono all’incontro con pratiche e rappresentazioni culturali diverse dalle proprie e ci costringono ad acquisirne consapevolezza nella nostra esperienza quotidiana, dall’altro ingenerano sentimenti di incertezza sociale, dai quali scaturiscono discorsi e pratiche che producono chiusure identitarie, illusoriamente rassicuranti.
All’interno di questa cornice il corso affronterà alcune importanti questioni: Perché le differenze culturali tendono ad essere presentate come dimensioni inerenti e non contingenti dell’agire sociale e culturale? Come l’antropologia ha invece elaborato il discorso delle “differenze”? Quali strumenti offre per tentare di comprendere i processi sottostanti i fondamentalismi identitari della contemporaneità? E come si colloca nel dibattito tra universalismo e relativismo?
Il corso prenderà in esame questi temi rispetto a : 1) La costruzione delle “differenze” nell’esperienza quotidiana; 2) Esperienza e scrittura dell’alterità nel contesto del Pacifico
Si valuteranno le relazioni scritte e orali svolte dai/dalle frequentanti.
Per chi non frequenta la valutazione si articolerà in una prova scritta a domande chiuse e aperte (prima parte) e in un colloquio orale (seconda parte).
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