Dall'analisi dei contesti organizzativi e degli atteggiamenti individuali all'individuazione di buone pratiche per lo sviluppo di un clima di sicurezza e la riduzione degli infortuni sul lavoro. Le analisi condotte da chi si occupa, a vari livelli, di deficit di sicurezza nei luoghi di lavoro, pongono normalmente in rilievo fattori causali quasi esclusivamente a carattere oggettivo. L’assenza o l’inadeguatezza di piani per la valutazione dei rischi, l’insufficienza di organici e strumenti, le cattive condizioni di lavoro, la mancanza di un’organizzazione preventiva dell’infortunio costituiscono solitamente l’unica materia di discussione. Ciò che ne consegue è una riduzione del modello di prevenzione dell’infortunio sul lavoro ad una mera questione tecnico-normativa centrata su predittori espliciti direttamente osservabili, in cui la figura del lavoratore, l’umano, si traduce in una variabile indipendente che poco ha a che fare con la “questione sicurezza”. La configurazione di strategie preventive che non considerino la natura schiacciatamente psico-sociale del lavoro è destinata ad inevitabili insuccessi: l’influenza dei fattori psico-sociali sull’andamento della vita lavorativa (e viceversa) dovrebbe orientare la discussione sulla prevenzione degli infortuni anche verso tematiche tipicamente psicologiche. Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 626/94 (legge sulla sicurezza) si assiste ad una riconfigurazione delle modalità preventive in termini di salute e sicurezza delle persone sul luogo di lavoro, in linea con le considerazioni sopra discusse. Da una politica di impostazione “riparatoria” si passa a modalità di intervento focalizzate su “prevenzione” ed “informazione”, ottenendo come conseguenza l’effettiva transizione di un sistema centrato semplicemente sulle regolamentazioni ad uno orientato alla persona . L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) da tempo considera la salute sul lavoro non solo come assenza di malattia fisica, ma anche come stato di benessere generale psico-fisico e ambientale, fortemente legato agli assetti e al clima organizzativo presente nei luoghi di lavoro. La ricerca coinvolge un campione di aziende del settore metalmeccanico. Tale campione di aziende è composto da realtà produttive di media e grande dimensione distribuite nel territorio La ricerca sarà condotta su un campione di aziende del settore metalmeccanico. Tale campione di aziende sarà composto da realtà produttive di media e grande dimensione distribuite nel territorio veneto. Una parte del campione è composta da organizzazioni attive nel territorio della regione Veneto e in particolare nella provincia di Vicenza. La ricerca prevede inoltre una analisi longitudinale per raccogliere informazioni sulla evoluzione temporale delle percezioni e dei comportamenti dei lavoratori e delle organizzazioni di cui fanno parte. Una parte del campione sarà composta da organizzazioni attive nel territorio della regione Veneto e in particolare nella provincia di Vicenza. La ricerca prevede inoltre una analisi longitudinale per raccogliere informazioni sulla evoluzione temporale delle percezioni e dei comportamenti dei lavoratori e delle organizzazioni di cui fanno parte.