Analisi del clima di sicurezza nelle aziende del settore metalmeccanico e l'elaborazione di interventi migliorativi e “buone prassi”
Questo progetto si colloca nell’ambito della Psicometria e della Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni. Si occupa di benessere organizzativo e in particolare di studiare la relazione tra clima di sicurezza e performance di sicurezza mediante un approccio multilivello. Oggetti della ricerca sono: il miglioramento di uno strumento self-report per la rilevazione del clima di sicurezza in contesti industriali: la verifica della bontà di un nuovo modello di analisi del clima di sicurezza centrato sul ruolo dei diversi agenti di sicurezza presenti in azienda (organizzazione, preposti, colleghi di lavoro); la sperimentazione dell'efficacia di interventi formativi volti al miglioramento del clima di sicurezza e di conseguenza della performance di sicurezza; l'applicazione di tecniche di analisi dei dati multilivello, quali l'analisi fattoriale confermativa multilivello (MCFA) e le analisi mediante i modelli di equazioni strutturali multilivello (MSEM).
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCA
Lo scopo generale del progetto è quello di approfondire il ruolo del clima organizzativo sui comportamenti di sicurezza sul lavoro.
L’obiettivo è quello di individuare un modello che metta in relazione il clima all’interno di una organizzazione (“l’aria che tira”), le specificità individuali e le percezioni delle caratteristiche fisiche del luogo di lavoro (nella misura in cui esse possono determinare stress psicofisico e affaticamento cognitivo, o viceversa favorire il benessere psico-fisico), per individuarne l’influenza sui comportamenti di sicurezza. Tutto questo al fine di poter intervenire sulla relazione tra clima di sicurezza e comportamenti di sicurezza, per migliorare il clima di sicurezza e quindi accrescere il benessere dei lavoratori e ridurre gli infortuni sul lavoro.
Il quadro teorico di riferimento è legato prevalentemente ad un approccio cosiddetto percettivo (Clarke, 2006a), centrato sulla misura delle percezioni dei lavoratori riguardo al clima di sicurezza, inteso come insieme di politiche, procedure e pratiche dell’organizzazione in materia di sicurezza (Zohar, 2000). Sempre a livello di percezioni condivise, sarà importante rilevare anche il clima di work-ownership, che sembra influire sul clima di sicurezza (Zohar, 2008). Un modo per rilevare delle indicazioni sulle priorità dell’organizzazione in materia di sicurezza sarà l’analisi, attraverso tecniche qualitative, di documentazione scritta disponibile e interviste in profondità.
Saranno prese in considerazione anche alcune variabili individuali, ad esempio la motivazione alla sicurezza, per valutarne gli effetti nella determinazione della performance di sicurezza.
Infine, sarà importante considerare anche l’aspetto multiculturale, perché ciascuna delle variabili prese in esame probabilmente è mediata anche dalle differenze di approccio dei singoli lavoratori a partire dalle loro culture di origine (Pugh, Dietz, Brief e Wiley, 2008).
Gli outcome relativi alla sicurezza, intesi come misure riguardanti la frequenza e la gravità degli incidenti e/o degli infortuni, potranno essere sia valutazioni soggettive individuali (self-report) o di gruppo, come la registrazione dei comportamenti sicuri/non sicuri dei lavoratori da parte di rilevatori esterni, sia misure oggettive derivanti da documentazione disponibile presso le organizzazioni. Tali misure saranno effettuate sia nella dimensione “retrospettiva”, che valuta gli outcome in un arco di tempo che precede la rilevazione, che in quella “prospettiva”, che sembra essere quella con una relazione più forte con il costrutto del clima di sicurezza (Clarke, 2006b).