Un verso famoso di Shakespeare nell’atto V della Tempesta afferma: “Siamo della materia / Di cui son fatti i sogni”. La pandemia ci ha impartito numerose lezioni, ma forse la più importante è proprio questa: l’incertezza è la materia di cui sono fatte le nostre vite. La fiducia che riponiamo nel potere della razionalità calcolante, della volontà e dell’ambizione, deve (re)imparare a convivere con l’incertezza dell’esistenza. I principi morali, e le grandi questioni politiche e sociali, non fanno eccezione. La pandemia da un lato è riuscita a mettere fuori gioco in modo fulmineo il sistema capitalistico (che, dal canto suo, ha delle colpe enormi riguardo al sorgere stesso del virus e alla sua diffusione), ma, dall’altro, ha mostrato con drammatica evidenza come la precarietà sociale ed esistenziale esplosa negli ultimi anni non sia che un caso particolare di quella più ampia – e ancora più imprevedibile – incertezza, in cui la vita stessa è avvolta. Anche chi sperava di recuperare un rapporto armonioso con l’ambiente è rimasto spiazzato: nella pandemia, la Natura ha rivendicato con forza la sua essenziale imprevedibilità, che non tiene conto delle logiche e delle aspettative umane.
“Vivere l’incertezza” è dunque il titolo del ciclo di incontri organizzati quest’anno dal Centro “Asklepios. Filosofia Cura Trasformazione”, attivo presso il Dipartimento di Scienze umane dell’Università di Verona. Oltre ad analizzare i vari sensi in cui si declina l’incertezza, così come sono stati indagati e definiti dalla fisica, dalla logica, dal pensiero antico, dalla filosofia morale e dalla bioetica, il seminario cercherà di mostrarne l’importanza sia come virtù morale che come principio della conoscenza: una guida pratica e teorica al vivere.
Link Zoom: https://univr.zoom.us/j/83926488917
Tutti gli incontri inizieranno alle 15.30.