Venire a conocenza del rapporto tra esserci, la presenza dell’altro e il linguaggio. Dove l’altro non è inteso solo in senso umano ma anche inumano.
Verrà messo a confronto il pensiero di María Zambrano e quello di Maurice Merleau-Ponty sul rapporto tra esserci, esserne, il “c’è” della presenza e l’ambiguità costitutiva di questa condizione. Su come il linguaggio sia comunque dimensione dell’essere.
Testi di riferimento:
a) - María Zambrano, L’uomo e il divino, Edizioni Lavoro, Roma 2001: Parte I, Parte III, Parte IV (di questa solo da pag. 293 a pag. 324).
- María Zambrano, Dell’Aurora, Marietti, Genova 2000.
- María Zambrano, Il sogno creatore, Bruno Mondadori, Milano 2002, pp. 3-94.
b) - Maurice Merleau-Ponty, Il visibile e l’invisibile, Bompiani, Milano 1993 [brani indicati durante il corso].
- Barbara Cavaleri, Sguardi e parole: lo stupore. Il paesaggio della “nuova ontologia”, e Paolo Gambazzi, Fenomenologia e psicoanalisi nell’ultimo Merlea-Ponty, entrambi i saggi in «aut aut», n. 232-233, 1989-
Metodi didattici: lezioni frontali e seminariali.
N.B.: gli studenti che non seguono devono venire a ricevimento.
Prerequisiti: la passione per fare filosofia e per il linguaggio.
esame orale. Chi vuole può fare un lavoro scritto con un taglio discusso con la docente sui testi proposti da presentare una settimana prima dell’esame e da discutere poi durante l’esame orale.
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