Pedagogia sociale (2015/2016)

Corso disattivato

Spazio Moodle non più disponibile
Codice insegnamento
4S00760
Docente
Marcella Milana
Coordinatore
Marcella Milana
crediti
12
Settore disciplinare
M-PED/01 - PEDAGOGIA GENERALE E SOCIALE
Lingua di erogazione
Italiano
Sede
VERONA
Periodo
Sem. IIA, Sem. IIB

Orario lezioni

Obiettivi formativi

Il corso si propone di:

- Introdurre gli studenti alla pedagogia sociale in quanto specifico ambito di riflessione ed azione educativa.
− Far riflettere gli studenti su similitudini e differenziazioni nel pensiero e nella pratica socio-pedagogica che caratterizzano alcune realtà dell’Europa meridionale (es. Italia, Spagna), occidentale (es. Germania) e settentrionale (es. Regno unito e paesi nordici).

Inoltre, attraverso un approfondimento tematico, il corso si propone anche di:

− Far conoscere agli studenti il lavoro di Martha Nussbaum nelle sue implicazioni socio-pedagogiche.

Programma

Nata quale alternativa ai modelli educativi dominanti, la pedagogia sociale è andata sviluppandosi quale particolare ambito di riflessione ed azione educativa. Ambito che privilegia una visione dell’educazione in quanto fatto sociale, da cui la centralità del valore educativo (o educante) dell’agire sociale. Se ciò ha permesso alla pedagogia sociale di venirsi a delineare come ambito di studio ed intervento ‘altro’ dalla pedagogia generale tout court, da un punto di vista concettuale ha mantenuto delle ambiguità tra questi due ambiti, in Italia come in altri contesti Europei.
La premessa teorica su cui si fonda il corso è che la pedagogia sociale è stata diversamente interpretata, nel tempo come nella geografia Europea del pensiero educativo, quale modello compensatorio, alternativo o integrativo ai modelli educativi dominanti, quali ad esempio la scuola, e per lo più rivolto a cittadini in condizioni di disagio o esclusione, se non addirittura considerati devianti rispetto a norme e aspettative sociali prevalenti. In anni recenti, diversi studiosi di pedagogia sociale, sia italiani che europei, hanno messo in luce la necessità di rivisitare l’impianto teorico-concettuale su cui la pedagogia sociale si fonda, alla luce di fattori sociali, storici e culturali della contemporaneità, al fine di porre in evidenza le potenzialità inesplorate del valore educativo dell'agire sociale per lo sviluppo delle società contemporanee.
In particolare, l’affermarsi di un principio di educazione lungo il corso e nei diversi contesti di vita del cittadino, sia esso giovane o adulto, autoctono o immigrato, in condizioni di libertà o di internamento, se applicato alla pedagogia sociale, come sostenuto in questo corso, trova la sua ragion d'essere in tre principi fondamentali: 1) un'interpretazione olistica dello sviluppo sociale; 2) una preoccupazione umanistica per un tipo di sviluppo sociale che renda gli attori sociali 'più autenticamente umani'; e 3) un approccio integrato per il miglioramento della qualità della vita in tutti i suoi aspetti e nella sua interezza.
In questo corso, gli studenti avranno quindi l’occasione di riflettere su ciò che rientra nell’ambito di riflessione e azione educativa della pedagogia sociale. Così facendo avranno anche l’occasione di riflettere sulla relazione tra pedagogia sociale e formazione del cittadino, nonché sui possibili ambiti di intervento della pedagogia sociale.

Didattica

Per i frequentanti, oltre alle lezioni frontali, sempre accompagnate da interazioni attive in aula, il corso prevede discussioni e lavori di gruppo sui temi trattati in aula. Gli studenti sono tenuti a partecipare attivamente alle discussioni e ai lavori di gruppo, ma sempre nel rispetto delle opinioni espresse e del lavoro svolto da altri.


Testi d’esame

▪ Catarci, M. (2013). Le forme sociali dell'educazione. Servizi, territori, società. Milano: Franco Angeli (ATTENZIONE! questo testo va a sostituire quello di Sergio Tramma precedentemente indicato poiché di difficile reperimento. Coloro che lo avessero già acquistato sono pregati di mettersi in contattare con la docente).
▪ Alessandrini, G. (a cura di) (2014). La pedagogia di Martha Nussbaum: Approccio alle capacità e sfide educative. Milano: F. Angeli.

Più 1 testo a scelta tra:
▪ Barone, P. (2011). Pedagogia della marginalità e della devianza: Modelli teorici, questione minorile, criteri di consulenza e intervento. Milano: Guerini Scientifica.
▪ Tarozzi, M. (2015). Dall'intercultura alla giustizia sociale: Per un progetto pedagogico e politico di cittadinanza globale. Milano: Franco Angeli.

Più 1 testo a scelta tra:
▪ Marcon, Giulio (2015). Lavorare nel sociale: una professione da ripensare. Edizioni dell’asino.
▪ Farné, R. (2011). Alberto Manzi: L'avventura di un maestro. Bologna: Bononia University Press.
▪ Manzi, G., Falconi, A., & Taddia, F. (2014). Il tempo non basta mai: Alberto Manzi una vita tante vite. Torino: ADD.
▪ Riccardi, V. (2014). L'educazione per tutti e per tutta la vita: Il contributo pedagogico di Ettore Gelpi.

Gli studenti non frequentanti dovranno integrare con ulteriori 2 testi, come di sotto specificato:

▪ Pérez, S. G. (2010). Pedagogia sociale educazione sociale: Costruzione scientifica e intervento pratico. Roma: Armando.

Più un testo a scelta tra:
▪ Nussbaum, M. C. (2012). Creare capacità: Liberarsi dalla dittatura del Pil. Bologna: Il mulino.
▪ Nussbaum, M. C. (2007). Le nuove frontiere della giustizia: Disabilità, nazionalità, appartenenza di specie. Bologna: Il mulino.

Modalità d'esame

Per gli studenti FREQUENTANTI il voto finale sarà basato su una presentazione di gruppo, una prova scritta, ed un elaborato risultante da un lavoro di gruppo.

(1) Presentazione di gruppo: 20% del voto finale.
Ciascun gruppo dovrà presentare un capitolo tratto da uno dei testi d'esame, previo accordo con il docente. La presentazione dovrà includere:
• una presentazione del capitolo,
• commenti e critiche al capitolo,
• e riflessioni sulle relazioni che il capitolo in oggetto presenta con i temi trattati nel corso.
Tutti i componenti del gruppo sono tenuti a contribuire attivamente alla preparazione e presentazione orale (30 minuti in totale).

(2) Prova scritta: 40% del voto finale.
Gli studenti dovranno sostenere una prova scritta inerente i testi d’esame e gli argomenti analizzati a lezione. La prova è volta a valutare non solo la conoscenza acquisita tramite la lettura e l'ascolto, ma soprattutto la capacità individuale di riflettere in maniera critica sulla conoscenza acquisita al fine di stabilire connessioni di senso tra diversi elementi conoscitivi.

(3) Elaborato scritto: 40% del voto finale
Ciascun gruppo di lavoro dovrà individuare un argomento di interesse, da concordare con la docente sulla base del programma di insegnamento, ai fini dell’elaborazione di un testo argomentativo, frutto di un lavoro di analisi, discussione, e riflessione critica da svolgersi in gruppo.
Il testo finale dovrà avere un minimo di 6 pagine (circa 2.500 battute per pagina), esclusi i riferimenti bibliografici ed eventuali appendici. Laddove possibile, è auspicabile che l'approfondimento e analisi avvenga anche a partire dalla realizzazione di una intervista ad un testimone privilegiato (es. docente, educatore, operatore sociale, animatore socio-culturale o gestore di servizi socio-educativi). Nel qual caso, una trascrizione dell'intervista è da includere quale appendice al testo.

Per gli studenti NON FREQUENTANTI il voto finale sarà basato su una prova scritta, ed un elaborato risultante da un lavoro individuale:

(1) Prova scritta: 60% del voto finale.
Gli studenti dovranno sostenere una prova scritta inerente i testi d’esame. La prova è volta a valutare non solo la conoscenza acquisita tramite la lettura, ma soprattutto la capacità individuale di riflettere in maniera critica sulla conoscenza acquisita al fine di stabilire connessioni di senso tra diversi elementi conoscitivi.

(2) Elaborato scritto: 40% del voto finale
Ciascuno studente dovrà individuare un argomento di interesse, da concordare con la docente sulla base del programma di insegnamento, ai fini dell’elaborazione di un testo argomentativo, frutto di un lavoro di analisi, discussione, e riflessione critica.
Il testo finale dovrà avere un minimo di 6 pagine (circa 2.500 battute per pagina), esclusi i riferimenti bibliografici ed eventuali appendici. Laddove possibile, è auspicabile che l'approfondimento e analisi avvenga anche a partire dalla realizzazione di una intervista ad un testimone privilegiato (es. docente, educatore, operatore sociale, animatore socio-culturale o gestore di servizi socio-educativi). Nel qual caso, una trascrizione dell'intervista è da includere quale appendice al testo.

Opinione studenti frequentanti - 2015/2016


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