Nel territorio veronese si riscontrano alcune impasse operative nella rete dei servizi socio-sanitari preposti all’accoglienza e alla presa in carico delle vittime di tratta. In particolare, è stata rilevata una specifica problematica connessa alla maternità delle donne, soprattutto nigeriane, che coinvolge l’ufficio accoglienza del Comune, i servizi di psichiatria, la tutela minori, i consultori dell’Unità sanitaria locale e alcune cooperative del privato sociale.
Al fine di ridurre i costi operativi ed emotivi che tali criticità determinano, il progetto si propone di costruire dei modelli innovativi di intervento nei servizi territoriali pubblici e del privato sociale nell’area delle donne migranti vittime di tratta e che esercitano la prostituzione. La ricerca applicata ha come obiettivo principale l’elaborazione e la sperimentazione di dispositivi di accompagnamento e di cura a valenza interdisciplinare, interprofessionale e comunitaria. Il progetto si articola sulle tre diverse dimensioni rappresentate dalle istituzioni e dai servizi, dagli operatori, dall’utenza per individuare, valorizzare e favorire processi di autoattivazione delle comunità di prossimità sia istituzionali che dell’utenza.