Le percezioni di caring degli studenti infermieri: uno studio longitudinale

Data inizio
1 gennaio 2011
Durata (mesi) 
36
Dipartimenti
Diagnostica e Sanità Pubblica, Scienze Umane
Responsabili (o referenti locali)
Mortari Luigina , Saiani Luisa

Il progetto di ricerca affronta il tema del caring infermieristico, e in particolare le percezioni e i comportamenti di caring degli studenti infermieri. Il caring è una parte importante, per molti autori essenziale, dell’infermieristica. Si ritiene che l’approccio di caring degli infermieri migliori la salute e il benessere dei pazienti e faciliti la promozione della salute. È un esempio primario di emozioni, pensieri ed azioni che insieme hanno l’obiettivo di fornire comfort, sia fisico che emotivo (Khademian, Vizeshfar, 2008). Poiché gli studenti infermieri sono gli infermieri del futuro, vi è un’attesa che, oltre a possedere competenze tecnico-operative, essi siano in grado di agire comportamenti di caring. Idealmente gli studenti si accostano all’infermieristica con un’inclinazione al caring e la formazione accademica dovrebbe accrescere e sviluppare questa inclinazione facendo in modo che gli studenti agiscano il caring in modo professionale. Tuttavia, alcuni studi hanno dimostrato che la formazione modifica i comportamenti di caring, ma non sempre in modo positivo (Smith, 1992; Watson et al., 1999a,b; Randle, 2003, Murphy et al., 2009). In uno studio di caso sulla socializzazione degli studenti infermieri (Smith, 2001) in un ospedale inglese è stata identificata una “traiettoria di caring” secondo la quale gli studenti iniziano il percorso di studi con una visione idealistica, ansiosi di prendersi cura dei pazienti, per arrivare alla fine disillusi, cinici e preoccupati di approcciarsi alla professione. Questa disillusione è spesso descritta come conseguenza di: modelli di ruolo negativi, tipologia di organizzazione dell’ambiente di lavoro e dei pazienti assistiti (Murphy et al., 2009). Questa percezione di disillusione può avere due effetti opposti sugli studenti: da un lato il rifiuto di questa disillusione per mantenere un’etica del caring, dall’altro la sua accettazione come strategia di auto-protezione dall’esaurimento emotivo (Mackintosh, 2006).
L’analisi della letteratura ha evidenziato che questo fenomeno è molto studiato in ambito internazionale ma poco nel contesto italiano.
L’obiettivo dello studio è quello di indagare quali sono le percezioni e i comportamenti di caring degli studenti infermieri e se e come si modificano nel corso della formazione accademica triennale.
Lo studio è longitudinale, il campione è costituito da una coorte di 30 studenti immatricolati nell’anno accademico 2011/12 e frequentanti il Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Verona, di cui 10 studenti che accedono direttamente al Corso di Laurea in Infermieristica dopo il diploma di scuola media superiore, 10 studenti con precedenti esperienze accademiche e 10 studenti con precedenti esperienze lavorative sia in campo sanitario (ad esempio in qualità di Operatore Socio Sanitario) che non.
Per la raccolta dati si è deciso di utilizzare più tecniche per differenziare i punti di osservazione (Mortari, 2007), ovvero l’intervista narrativa focalizzata ad 1, 12 e 24 mesi dall’inizio del percorso formativo e l’osservazione non partecipante durante un’ esperienza di tirocinio clinico del primo, secondo e terzo anno di Corso.

Partecipanti al progetto

Elisa Ambrosi
Professore associato
Luigina Mortari
Professore ordinario

Attività

Strutture

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