Mai come nel corso dell'Ottocento la storiografia filosofica tende ad istituzionalizzarsi e ad esprimere in sè le rivendicazioni e le esigenze culturali del contesto storico-politico in cui è radicata. Al tempo stesso, mai come in questo periodo il pensiero filosofico tende a trascendere i ristretti limiti regionali e nazionali, per circolare rapidamente a livello internazionale nei sempre più diffusi e numerosi luoghi di ricerca e didattica della filosofia in Europa. Questo è il contrasto di fondo che emerge nella storiografia filosofica tedesca del secondo Ottocento, la quale continua ad esercitare un ruolo dominante in Europa con figure come Erdman, Fischer, Zeller, Windelband e Dilthey.