Prospettive per la storia dei concetti--seconda annualità

Data inizio
1 luglio 2005
Durata (mesi) 
12
Dipartimenti
Scienze Umane
Responsabili (o referenti locali)
Pozzo Riccardo

Questo progetto va inteso come richiesta di un seed grant e riguarda due obiettivi: (a) la preparazione di un convegno internazionale da tenere nell'ottobre 2005, (b) la preparazione di una domanda per un Research Training Network nell'ambito delle Azioni Marie Curie dell'Unione Europea volto alla realizzazione di una nuova enciclopedia di storia dei concetti, un progetto, questo, al quale lavoro dal 1999. Avevo pensato inizialmente a circa di 1.500 articoli da mettere a disposizione gratis sull’internet. Cosí concepita, l’enciclopedia avrebbe trovato un suo spazio e una sua legittimità nel confronto con lo Historische Wörterbuch der Philosophie, la Stanford Encyclopedia of Philosophy e la Routledge Encyclopedia of Philosophy poiché lo HWP si presenta in tedesco e su carta, la anglofona e consultabile solo sull’internet (gratis) Stanford Encyclopedia non considera la storia dei concetti e la Routledge Encyclopedia, che si presenta sia su carta sia sull’internet (a pagamento) contiene solo un numero assai limitato di articoli di storia dei concetti. Non è certo facile indicare delle linee metodologiche che si pongano come alternativa a quelle enunciate nel 1971 al primo volume dello Historisches Wörterbuch der Philosophie da Joachim Ritter, il quale peraltro aveva cura di sottolineare come non fosse né possibile né auspicabile richiedere a piú di 1.200 autori uniformità di metodo, fermo restando ovviamente la richiesta di uniformare gli articoli per quel che riguarda testo, citazioni, note e bibliografia. I concetti sono allo stesso tempo autonomi e dipendenti, poiché l’espressione linguistica non è solo mezzo ma influenza a sua volta il senso del concetto. In questa impresa, il rischio è che la lessicografia storico-concettuale perda di vista la storia della filosofia e si riduca a dossoscopia, al tentativo di assegnare significati a un concetto in tutte le epoche della sua storia. Rischio, questo, che nello Historisches Wörterbuch der Philosophie veniva paventato e scongiurato attraverso il richiamo alle sfumature che i concetti assumono nella tessitura costituita dagli oggetti filosofici. Ritter ha costantemente tenuto alta la diffidenza nei confronti dell’approccio della Problemgeschichte, accusata non a torto di presupporre una sorta di idealità ideale dei problemi via via individuati. Ma poiché nel frattempo questo vizio originario della Problemgeschichte è stato temperato dall’assioma della mutabilità dei problemi sulla base della loro dipendenza dagli orizzonti culturali di ogni epoca, assioma che ha trovato larga diffusione grazie alla prassi ermeneutica gadameriana, sarà precisamente una maggiore attenzione alla prospettiva della Problemgeschichte a fare la differenza. Mi pare infatti che tener fermo al metodo della sola Begriffsgeschichte porti con sé un rischio sempre maggiore di presentare articoli dossoscopici inaccettabili per il pubblico del ventunesimo secolo, che sarà invece piú interessato a considerare argomenti volti alla soluzione di problemi

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Riccardo Pozzo

Collaboratori esterni

Marco Sgarbi
Verona Filosofia Studente
Serena Floresta
Università di Verona Filosofia Dottoranda

Attività

Strutture

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